Vi è mai capitato di soffermarvi a leggere le magliette delle persone mentre queste vi stanno parlando? A me sì, sempre.
Vi è mai capitato di notare un errore nella scritta o messaggio di una maglietta di una persona che vi sta parlando? A me sì, ogni tanto capita.
Glielo avete mai fatto notare? Ehm... dipende. Dipende dalla situazione e dalla persona che ho davanti. Devo ammettere però che mi devo sforzare di non far notare un errore di lingua inglese presente su una maglietta. Penso sia una sorta di deformazione professionale, la voce della nostra British conscience che ci spinge a correggere quell'errore, tanto che se avessimo a portata di mano una penna rossa probabilmente lo correggeremmo direttamente sulla maglietta.
Mi capita spesso di notare che i miei alunni comprano e poi indossano magliette con messaggi e scritte in lingua inglese. Mi soffermo sempre a leggerle e chiedo loro se conoscono il significato di ciò che è scritto sulla loro maglietta e perché l'hanno scelta.
Inizialmente mi capitava di avere alunni poco consapevoli del significato dei messaggi che si portavano addosso. La scelta di magliette o felpe con vari messaggi era quasi sempre casuale.
Io continuavo a commentare le loro magliette e le loro scelte, tanto che piano piano i mie alunni avevano imparato a cercare il significato delle scritte sulle loro magliette la sera prima a casa. Poi venivano da me felici ed orgogliosi e mi chiedevano: "Profe, non mi chiede cosa c'è scritto oggi?".
Anche gli acquisti dei capi di abbigliamento diventavano sempre più consapevoli ed informati.
Io sottolineavo il fatto che ognuno di noi è un piccolo cartellone pubblicitario vivente. Ogni giorno scegliamo come vestirci e ogni giorno portiamo in giro un messaggio che può dire molto di noi.
Io stessa scelgo accuratamente i messaggi che appaiono sui capi di abbigliamento che indosso.
Devo dire che giorno dopo giorno, maglietta dopo maglietta, le scelte si sono fatte sempre più interessanti e anche divertenti tanto da decidere di fotografare le migliori magliette ( erano gli alunni stessi ad offrirsi) per poi creare una specie di raccolta in futuro.
E' giunto il momento di condividere i messaggi scelti dai miei ragazzi negli anni. Alcuni di loro ormai sono adulti e frequentano l'università. Spero che abbiano modo di vedere questo post. Magari si riconosceranno in queste foto, sorrideranno e si ricorderanno di questa "prof" che ogni tanto di divertiva a scattare foto alle loro magliette.
Se siete arrivati a leggere questo post fino a qui fate un piccolo ulteriore sforzo e votata il messaggio più divertente!
Has it ever happened to you to stop looking at the message written on your students' t-shirts while they are talking to you and looking at you? It has to me.
Has it ever happened to you to feel the need to correct a mistake written on a t-shirt? It has to me.
I had always noticed that my students came to school wearing cool t-shirts and sweaters with messages written in English. So I had this habit of asking them the meaning of what was written on their t-shirt and also asking them why they had chosen that t-shirt. The thing was... most of the times they did not know. They had no idea what the message on their t-shirt said and they also had no particular reason for chosing that t-shirt on that day. To me that was nonsense. So I told my students that we are "living and walking advertisements", because every day we choose an outfit and every day we have the chance to choose the message we want to convey. I asked them to pay attention to those messages and to choose wisely. So day after day they started to actually paying more attention and eventually they also started to base their choices on the messages they wanted to share.
They used to come to me and ask me: " teacher, why don't you ask me the meaning of my t-shirt today?".
The messages on the clothes were funny and interesting, so I started taking pictures. If you read this post up to this point you might as well continue and take a look at my students' t-shirts and... vote! They would be really happy about it!
Thank you,
Miss Alex
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